sabato 23 giugno 2007

Hostel 2 (2007)

Non paga di horror che definire da pugno nello stomaco è poco, immancabile è giunta la visione del seguito del più famigerato film di Eli Roth, ovvero Hostel 2.



<dio che schifo che fa sta locandina, Roth è un malato mentale  -.->


Ma parliamo della trama. Poco o nulla è cambiato rispetto al primo, se non che le protagoniste sono tre studentesse d'arte, e il paese di partenza è l'Italia. La parentesi nostrana dura poco, e le ragazze, per un motivo o per l'altro, si ritrovano presto in Slovacchia, dove incapperanno nell'organizzazione di torturatori ricchi e annoiati del primo film.


A conti fatti il sequel parrebbe una copia carbone dell'originale. Innanzitutto chiude alcuni punti lasciati in sospeso nella prima pellicola, poi introduce una visione più ampia dell'organizzazione che sta dietro all'associazione di ricchi folli, dandole uno stampo mafioso e un capo che è un incrocio tra un villain di James Bond e e un sicario della mafia dell'Est Europeo. Al di là di queste aggiunte alla trama, si può notare tuttavia alcuni cambiamenti a livello stilistico, e anche per quanto riguarda i personaggi.


A differenza del capostipite, che presentava personaggi ignoranti ed odiosi, Hostel 2 ha il "pregio" di proporre protagonisti verosimili, se non simpatici comunque più sfaccettati, e di utilizzare attori in grado di recitare, una su tutti Heather Matarazzo, protagonista della scena più raccapricciante di tutto il film. Vengono anche approfondite le psicologie di chi sceglie di partecipare alle aste dell'organizzazione e trasformarsi in carnefice, attraverso due personaggi che sono l'incarnazione della mediocrità e dell'ipocrisia altoborghese, molto interessanti poiché umanizzano gli asettici torturatori della prima pellicola, rendendo il film ancora più cupo e malato, difficile da sopportare.


Eli Roth si sta anche raffinando in quanto a tecnica registica, parrebbe. Dal primo, sgraziato Cabin Fever, a questo Hostel 2 che utilizza immagini molto raffinate, una fotografia pulita e uno stile di regia classico, in netto contrasto con gli horror attuali. Ho molto apprezzato l'allestimento scenico e il richiamo ad Elisabeth Bathory della morte della seconda vittima, la discesa nelle camere delle torture dei due clienti americani, con tanto di ralenti e splendida, triste canzone slovacca in sottofondo e le terme improvvisamente vuote, rese ancor più sinistre dai vapori della nebbia. Carino anche il citazionismo pseudo Tarantiniano. Dalla guest appearence degli idoli trash nostrani Edvige Fenech e Luc Merenda, alla scena di Pulp Fiction  passata dalla TV dell'ostello, dalla guest appearence di Ruggero Deodato <regista di film come Ultimo Mondo Cannibale e Cannibal Holocaust> nei panni, appunto, di un cannibale, fino alla semi citazione di Street Trash con la banda di bambini che gioca a calcio con una testa umana <i barboni del film citato giocavano a rugby con un fallo>.


Diciamo dunque un sequel migliore dell'originale, seppur non privo di difetti come il solito razzismo di fondo, stereotipi, varie perplessità <io non ho ancora capito la banda di bambini, peraltro già presente nel film precedente, a cosa serva...>. Per quanto riguarda il doppiaggio, all'inizio del film il sopravvissuto del primo capitolo, come si evince dalle divise dei carabinieri, è in italia, e chi lo interroga è Luc Merenda, appunto. Il doppiaggio italiano tuttavia trasforma tutto in lingua slava <credo>. Assurdo. Comunque Hostel 2 lo consiglio caldamente.


Eli Roth è uno dei giovani talenti dell'horror "estremo" targato USA. Il fatto che sia amato dallo Zio Quentin lo innalza di un gradino nella mia scala di valori ed effettivamente, i suoi Cabin Fever ed Hostel non sono male. E' uno psicopatico e si vede anche dagli episodi del cartone animato Rotten Fruit, una sua creazione, dove frutta di plastilina si dà ad alcool, sesso, droga e violenza. Ha 35 anni e in progetto di girare l'adattamento di Cell , dal romanzo di Stephen King. Ammetto che non vedo l'ora!


 


Lauren German interpreta Beth, la protagonista. La sua carriera è appena cominciata, probabilmente decollerà dopo questo film. Ha avuto piccole parti in Settimo Cielo <ugh!!>, Undressed e nel remake di Non aprite quella porta. Ha 29 anni e due film in uscita.



Roger Bart interpreta Stuart, il torturatore con una coscienza. L'attore è il primo dei due reduci da Desperate Housewives presenti in questo film. Interpretava il farmacista innamorato di Bree, per la cronaca. E' stato tra i protagonisti di altre serie televisive come Law and Order. Tra le altre pellicole a cui ha partecipato: Hercules (dava la voce ad Hercules da giovane), Insider, La moglie perfetta, The Producers. Ha 45 anni e quattro film in uscita.



Heater Matarazzo interpreta Lorna, e può definirsi una veterana. A partire dal piccolo cult Fuga dalla Scuola media, ha prestato il suo volto di ragazza dolce, sfigatella e bruttina ad un sacco di personaggi. Tra i suoi film ricordo L'avvocato del Diavolo, Studio 54, Scream 3. Ha partecipato anche a serie televisive come ER, Pappa e Ciccia, Law and Order e The "L" World. Ha 25 anni.



Richard Burgi interpreta Todd, il secondo e più convinto torturatore. Anche lui reduce da Desperate Housewives, come ex marito di Susan, è diventato noto grazie alla serie Sentinel, di cui era il protagonista. Ha partecipato a moltissimi serie famose tra cui 24, Giudice Amy, CSI, Seinfeld, Matlock, Las Vegas. Per il cinema, lo ricordo in Dick e Jane Operazione Furto. Ha 49 anni e un film in uscita.



E ora spazio alle due glorie trash nazionali. La prima è Edwige Fenech, sogno erotico di ogni italiano negli anni 70, oggi produttrice cinematografica dal fiuto sopraffino. Nel film interpreta l'insegnante d'arte, e tra i suoi film più famosi e amati ricorderei lo storico Quel gran pezzo dell'Ubalda tutta nuda e tutta calda, Giovannona Coscialunga disonorata con onore, L'insegnante (e i vari seguiti), La signora gioca bene a scopa?, La dottoressa del distretto militare (e tutti i suoi vari emuli), La vergine, il toro e il capricorno, e molti altri. La signora Fenech ha 59 anni e mantiene ancora intatto il suo fascino di icona sexy-trash.


 Edwige ieri...


Ed oggi, con Eli Roth: 571214


E per ultimo, il signor Luc Merenda, caratterista francese protagonista di cult nostrani come Milano Trema: la polizia vuole giustizia, La banda del trucido, Napoli si ribella. Inoltre ha partecipato a Superfantozzi e Missione eroica: i Pompieri 2. Ha 64 anni.


 ieri....


E oggi? Mah...


Vi lascio con un assaggio dei Rotten Fruit di Eli Roth... Enjoy!


mercoledì 6 giugno 2007

Grindhouse - A prova di morte (2007)

Dopo tanto aspettare, ecco arrivare anche in Italia, finalmente, l'ultima fatica di Tarantino. Vero è che dobbiamo vederla, grazie ai fratelli Weinstein e al pubblico bue americano, sottoforma di un banale filn di due ore e passa, invece del divertissement cinefilo che doveva essere nelle intenzioni di Tarantino e Rodriguez, un doppio spettacolo intervallato da Trailers inventati ad hoc, omaggio ai film di serie Z anni 70 e alla cultura dei Drive-In. Tuttavia, al di là di questa mancanza (alla quale spero rimedierà un bel dvd fatto come si deve), a Tarantino donato non si guarda in bocca anche perché il film in sé, nonostante timori iniziali (lo ammetto) è un piccolo capolavoro.



La trama di Death Proof è quanto di più semplice ci sia al mondo, da buon omaggio ai B Movies anni 70. Stuntman Mike (Kurt Russell) è una maniaco che, sulla sua Mustang " a prova di morte" uccide le ragazze di cui si infatua, con un movente, ovviamente, non ben chiaro. Fine. The End. Questo è quanto. In questo film, più che in altre pellicole di Quentin, non è importante cosa ma COME. Al di là del fatto che i dialoghi a base di cibo, sesso, cinema, telefilm, cultura pop sono ormai un pò inflazionati, ciò che Quentin non ha perso ma, anzi, è diventato la base del suo cinema (forse per questo Death Proof potrà essere amato solo da regular Quentin fans  e cinefili incalliti) è il gusto per la citazione e l'omaggio cinefilo.

Detto questo, cominciamo col far notare che la pellicola si può dividere (ed è in effetti divisa) in due parti, prologo e 14 mesi dopo. Nella prima parte ci troviamo di fronte un gruppo di quattro sgallettate alle prese con un'uscita serale a base di ragazzi (uno dei quali è Eli Roth, regista di Hostel e Cabin Fever), alcool, marijuana e una scommessa. Questo frammento di film è un omaggio ai BMovies Horror anni 70, con protagoniste sexy, scosciate ma anche innocenti vittime del maniaco di turno, girati con interpreti trentenni che dovevano farsi passare per adolescenti o poco più. La pellicola è rovinata, Quentin ha avuto anche il coraggio di mettere i puntini neri tipici dei vecchi film la cui qualità è ormai logorata dalle frequenti proiezioni. Il montaggio è dilettantesco, la macchina da presa piuttosto statica, com' era all'epoca. La zampata Tarantiniana qui, qual è? La marea di riferimenti a pellicole più o meno conosciute, una colonna sonora da urlo (Down in Mexico , sulle cui note Butterfly regala a Stuntman Mike la famigerata Lap Dance che solo noi europei, chissà perché, possiamo vedere, è un pezzo splendido), autocitazionismo a piene mani (l'ossessione per i piedi, tipica di Quentin, diventa quasi caricaturale e percorre tutto il film. Si parla del Big Kahuna Burger, c'è un cameo dello stesso Tarantino nei panni del barista e torna anche lo sceriffo, interpretato da Michael Parks, che troviamo in Kill Bill e, prima ancora, in Dal Tramonto all'Alba, sempre accompagnato dal Son number one. Si potrebbe quindi dedurre che la storia narrata avvenga prima degli eventi di Dal Tramonto all'Alba, ma occhio: non siamo negli anni 70 anche se da macchine e abiti così parrebbe, e questo è il bello. Basta un cellulare per infrangere l'illusione, sicuramente escamotage voluto dallo stesso Quentin).



La seconda parte è un omaggio ai film di Russ Meyers, con le sue donne sexy, procaci e soprattutto forti e assassine, nonché ai film come il citato Punto Zero, giocattoloni a base di macchine, velocità e stunts. Proprio nel mondo del cinema e degli stuntman è ambientato questo segmento, che parla di quattro donne, meno sgallettate delle prime, perseguitate dallo stesso maniaco durante una pausa dal set. Lo stacco tra i due frammenti è dato dalla scritta 14 mesi dopo e dal fatto che l'inizio della seconda parte è in bianco e nero. Simbolo di una giuntura tra due pellicole mal eseguita, certo, ma mi pare che anche i film di Russ Meyers fossero in bianco e nero. Anche qui, colonna sonora meravigliosa (c'è anche l'omaggio ai poliziotteschi all'italiana), citazionismo a palate, da quello palesemente dichiarato al fantomatico Punto Zero che è alla base della trama, dialoghi che nominano film quali Zozza Mary Pazzo Gary (con un Peter fonda d'annata) e autocitazionismo: una delle protagoniste, Zoe Bell, era nientemeno che la stunt che sostituiva Uma Thurman in alcune scene di Kill Bill. Nel negozio dove Rosario Dawson va a fare spese si vede una guida TV con CSI in copertina (vorrei ricordare a chi ha vissuto su Marte che Quentin ha girato per la serie l'episodio Grave Danger), la suoneria del suo telefonino è la melodia fischiata da Daryl Hannah in Kill Bill, e una delle ragazze chiede un pacchetto di sigarette Red Apple, la marca inventata da Quentin che campeggia in ogni suo film. Può essere che mi sia sfuggito altro, o me lo sia dimenticato ma, direi che rendo l'idea.


Ma alla fin fin di tutto sto sproloquio... m'è piaciuto Death Proof?

SI mi è piaciuto un sacco e mezzo, è splendido per tutti i motivi elencati sopra e perché i rushdown finali di ogni parte, sia che il maniaco attacchi, sia che venga attaccato, sono una sintesi di quello che deve essere il meccanismo filmico che provoca terrore e ansia, ansia a palate.

Eeeeeeeeeeeeeeeh, non ci credo, ce l'avrà pure un difetto sto film?

Si, lo ammetto. La prima parte del film è più debole della seconda, non fosse altro che per i dialoghi interminabili e vuoti che non portano a nulla e a tratti non sono neppure divertenti. Altro difetto, se così si può chiamare è che questo NON è un film per tutti, e capisco che in America abbia fatto fiasco, così come farà fiasco anche in Italia. E' un film per fan di Quentin, che sanno come divertirsi con lui, col suo citazionismo, e per cinefili trash e insaziabili. Questi erano solo aspetti marginali nei suoi primi film, ma ora gioca parecchio su questo, e ogni film è uno scrigno prezioso per chi ha voglia di stare attento, non per chi cerca un film d'intrattenimento.

E ora, parliamo di Quentin Tarantino, che se non si fosse ancora capito è il mio regista (e sceneggiatore, e produttore) preferito. La sua abilità consiste nel ripescare antichi generi, film e attori (John Travolta, David Carradine, Daryll Hannah, Pam Grier devono ergergli un monumento) e renderli nuovamente cool, oltre che nel promuovere nuovi talenti (tra i registi il fratello di sangue Rodriguez, tra gli attori Michael Madsen, Steve buscemi, Tim Roth, Uma Thurman). Ex commesso di un videostore, divoratore insaziabile di qualunque genere di film, cultore del trash e del cool nonché sopraffino esperto di musica, esordisce nel 1987 con My Best Friend's Birthday un filmetto quasi introvabile girato tra amici. La consacrazione arriva nel 1992 con Le iene. Nel 1994 il film che poi diventerà un cult, Pulp Fiction, premiato con l'Oscar per la sceneggiatura (fu battuito come miglior film da Forrest Gump, tanto di cappello ma condivido poco). Dopodiché arriva l'episodio The Man From Hollywood  per il mezzo flop Four Rooms, Jackie Brown, la definitiva consacrazione a genio con Kill Bill e la collaborazione per Sin City. Attivo anche per la TV ha girato un episodio di ER e uno di CSI. Inoltre è anche un discreto e divertente attore, tra le sue comparsate memorabili (oltre che in quasi tutti i suoi film) cito quella in Dal Tramonto all'Alba, Alias, Desperado. Se siete dei veri fans trovatevi la puntata del Saturday Night Live presentata da lui, è esilarante. Quentin ha 44 anni e un film in produzione, il sospirato e rimandato da tempo Inglorious Bastard.



Kurt Russel è il killer della pellicola, Stuntman Mike. Vecchia gloria degli anni ottanta, compagno di Goldie Hawn (ma non padre di Kate Hudson) ha all'attivo parecchie pellicole più o meno storiche, tra cui ricordo 1997: fuga da New York dove da volto e voce all'icona Jena Plissken (in inglese Snake Plissken) così come avverrà nel seguito Fuga da Los Angeles, sempre di John Carpenter. Con lo stesso regista ha interpretato La Cosa e Grosso guaio a Chinatown, che personalmente adoro. Tra gli altri film più o meno famosi ricordo Vanilla Sky e Stargate. Ha 56 anni.


Rosario Dawson interpreta Abernathy, la protagonista del secondo segmento del film. La splendida attrice ha partecipato a La 25sima ora , splendida pellicola di Spike Lee, Sin City (nel ruolo di Gail), Clerks II e compare anche nelle scene eliminate di The Devil's Rejects di Rob zombie. Ha 28 anni e tre film in uscita tra cui il seguito di Sin City.



Vanessa Ferlito interpreta Butterfly, la protagonista del primo segmento di film. Ha partecipato a diverse serie televisive di successo tra cui 24 e I Soprano e CSI Miami. Ha partecipato al già citato La 25esima ora e inoltre ha una breve comparsata anche in Spider Man 2. Ha 27 anni.

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Rose McGowan interpreta Pam, la sfortunata hippie. Famosa per il ruolo di Paige Halliwell nel telefilm Streghe e per una relazione ormai conclusa con la rockstar Marilyn Manson, la ricordo volentieri in film come Scream e Amiche cattive. Ha un ruolo anche nel segmento Planet Terror di Rodriguez. Ha 34 anni e un film in uscita. Ecco come appare nei due segmenti di GrindHouse.

 Mora e con gambetta armata per Rodriguez....


Bionda e svampita per Quentin...











E ora, visto che i trailers di Grindhouse li ho già messi qui , beccatevi la chicca di Tarantino che partecipa a Muppet's Wizard of Oz e intimorisce Kermit.. da paura, ma for fans only ^^



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